CARLA RASTELLINO
Opera 1^ classificata
Non moriremo mai!
E sì,
proprio così:
non moriremo mai!
Se per noi un fiore ci sarà,
se una lacrima, un ricordo, ci sarà,
certo, non moriremo mai!
Sarà invece la fine di tutti i nostri guai!
Se qualcosa agli altri avremo dato,
se avremo compreso e perdonato,
se avremo amato, certo, non moriremo mai!
Pensi forse che possano morire
un Cassino o un Amisani?
Se il bello hai creato con le tue mani,
se per il giusto avrai lottato,
se non avremo soltanto accumulato,
noi non moriremo mai!
Guarda che non sono parole di un poveretto;
ma in Alto, in Altissimo Loco questo è stato detto!
Ma, vedo che tu sorridi; proprio non ci credi; me ne duole:
ricordati però che sono state scritte bene in Alto queste parole!
IVAN CRESCINI
Opera 2^ classificata
Auguri Padre
Auguri padre.
Come mai nessuno
te li ha fatti prima.
Padre.
Ora lo sono anch’io,
davvero,
e mentre osservo
l’innocenza di mio
figlio mi accorgo
che tu lo sei per me.
Auguri padre.
Forse,
non basteranno mai,
forse,
queste parole non
lo sanno,
forse,
non lo sapranno mai
che conta più un sorriso
di mille ragioni
conquistate.
Io l’ho capito.
Auguri padre…
E grazie di avermelo
spiegato.
FRANCO FIORINI
Opera 3^ classificata
E un altro giorno accade
È lunga la notte d’ospedale
e dura la sedia
al capezzale di mio padre.
Stemperano il buio
incerte sagome di letti
tra un rantolo sospese
e una bestemmia.
Respira forte il mio vecchio
- due polmoni di catrame –
rubato una vita all’asfalto delle strade –
perso lo sguardo alla memoria
di mille primavere
dal tempo sfiorite una stagione
come il giugno di ginestre alle colline.
Tornava a sera mio padre
il sole dell’estate sulla pelle
l’ombra di luna su fieni di trifoglio.
Quanti ritorni sorpresi sulla soglia
a colmare lunghe attese di tramonti…
Era il gigante dalle spalle grandi
le mani gonfie fattesi carezza
erano piccole braccia appese al collo
poi erano soltanto sogni belli.
Respira forte il mio vecchio
ancora una battaglia dopo tante
salda la grande quercia alle radici
ultima difesa al vento del destino.
Dalle finestre l’alba
getta fasci di luce nella stanza
spianando solchi di rughe sulla fronte.
E un altro giorno accade al mio presente.
EMILIANO MORGANTI
Opera 4^ classificata
Pensieri salmastri
(Marciana 4 agosto 2004)
Gabbiani di bronzo
Tracciano disegni spezzati
Nella tempestosa mente
Dell’uomo del mare.
Pensieri salmastri
Conservano il doloroso tempo
Del vecchio marinaio.
All’orizzonte,
Lo sguardo profondo più del mare
Si perde nel fumo
Della sua pipa.
E la sua vita
Accartocciata in un tramaglio
Ritorna ancora a galla.
PAOLA DALLARDI
Opera 5^ classificata
La certezza
Alla fine di tutto
come figli
d’un solo padre
dove il sangue non serve
per vedere la vita
e la carne
si dona alla terra
in un unico abbraccio
di luce totale
l’anima
libera dal tempo
respirerà ancora
GIACOMO GIANNONE
Opera 6^ classificata
Fra argani volanti
Fra argani volanti
stridio di ruote
e rauche voci
volano i gabbiani
da Messina a Reggio
Acque profonde
d’azzurro mare
solcano navi
veloci ferry – boat
remi di barche
Ma non si sperde
delle sirene la malia
del canto sussurrato
quasi flebile suono
di magiche parole
Ipnosi di un viaggio
d’un sogno che spira
da sponda a sponda
mito che accende
i voli della mente
CARMELA MARTINO
Opera 7^ classificata
Nero Africa
Un bambino è più vecchio
di un vecchio
se la vita riesce
a fargli abbassare
le palpebre,
chinare la testa,
spalmare il suo corpo
sulle braccia
che lo sollevano.
ADRIANA SCARPA
Opera 8^ classificata
E attesto e firmo
Non ho bisogno
di una voce dalla buca del suggeritore
per recitare la mia parte nella vita.
Rifiuto la commedia già scritta
e lo spartito sul leggio. Ogni giorno
invento immagini impreviste
e lascio il mio peso nell’aria.
Io posso guardare lontano
senza illusioni di speranza:
non ha forma la cenere della vita
e il filo del burattinaio
non colmerà le distanze.
Se ho un volto
non è per confondermi con altri volti.
Sotto ogni azione imprimo il marchio
della mia libertà di decidere.
E attesto e mi firmo.
MARIA GIOVANNA NAPOLETANO
Opera 9^ classificata
I poeti
I poeti sono come l’aria,
sono acqua fresca, viva
di sorgente.
Sono spiriti ignari
sono spirito…
I poeti fantasticano per le strade
se vedono
case vuote,
persone sole…
Vivono negli occhi d’ognuno
nei pensieri,
nei sospiri ultimi…
E si nutrono di se stessi
e alcuni neanche sanno
di esser nati
poeti.
Lo sono e così vivono.
Li riconosci
dai loro sguardi
persi
in epoche lontane,
in memorie perdute…
LOREDANA GUARENA
Opera 10^ classificata
Danza di bimba
Danza una bimba
di settant’anni,
ha la mente bruciata
da mille inganni…
Ha capelli d’argento,
sotto le dita,
e negli occhi di cielo
una luce smarrita.
Danza nel buio
finalmente felice,
insegue i suoi sogni,
spogliata, che importa?
È scesa dal letto,
senza fare rumore…
sul cuscino ha lasciato
la camicia… e il pudore.
Lei sceglie la notte
per viver la vita,
quando tutto è silenzio
e ogni cosa è scordata…..
Le gocce di pianto
sulla sua pelle,
diventano ora
un manto di stelle.
Si sente regina
in un grande castello…
stasera c‘è festa,
stasera c‘è il ballo!.....
È vestita di nulla,
e ora culla un giornale…....
quella bimba è mia madre
...e la lascio danzare….